Le quote gratuite nel mercato Ue delle emissioni (Ets) sono troppe e poco mirate. E’ il rilievo che la Corte dei Conti europea muove alle licenze gratuite, che servono a contrastare la delocalizzazione delle imprese verso paesi con regole meno stringenti sul clima. Il rapporto arriva proprio nelle settimane in cui la Commissione europea sta pensando ad eliminare le quote gratuite, per sostituirle con il meccanismo di adeguamento del prezzo della CO2 alle frontiere.
Previsto tra le risorse proprie del bilancio Ue 2021-27, il meccanismo è un prelievo in forma di dazio o tassa sui prodotti che entrano nel mercato unico non rispettando gli standard sul clima europei. Come anticipato dalla direttrice generale commercio della Commissione europea Sabine Weyand nel corso di un webinar dell’Istituto Jacques Delors, l'eliminazione delle quote gratuite Ets farà parte della proposta su questo nuovo meccanismo, prevista per giugno 2021. "Stiamo guardando a tutti i settori a rischio delocalizzazione - ha aggiunto - acciaio, cemento, produzione di energia, fertilizzanti, vetro e carta ma è chiaro che il meccanismo sarà un'alternativa al sistema delle quote gratuite".
Una posizione che non piace a Business Europe, che ha dedicato un rapporto alle politiche commerciali Ue e al clima. L’organizzazione delle industrie europee sostiene che la lotta per politiche commerciali più attente al riscaldamento globale vada fatta nel Wto e rivendica il mantenimento delle quote gratuite, anche se l’Ue riuscisse a realizzare un meccanismo di adeguamento dei prezzi alle frontiere.
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