Finanziamenti più ingenti ai supercomputer per competere con i migliori centri degli Stati Uniti, del Giappone e della Cina sul suolo europeo. E’ la sfida che i commissari Ue per il Mercato interno e per la Concorrenza, Thierry Breton e Margrethe Vestager, sono pronti a giocare presentando un nuovo regolamento comunitario sui computer ad alte prestazioni.
"La capacità dell'Europa di sviluppare e produrre i processori più potenti del mondo, compresi quelli quantistici, deve essere aumentata senza ulteriori ritardi. Questi componenti microelettronici sono alla base della maggior parte delle catene di valore chiave del futuro: automobili e dispositivi connessi, tablet e smartphone, supercomputer e computer periferici, intelligenza artificiale e difesa", ha commentato di recente Breton.
I ‘supercomputer’ sono infatti necessari per la simulazione di processi altamente complessi. L'industria automobilistica, ad esempio, li utilizza per simulare incidenti e calcolarne gli effetti sul veicolo e sui passeggeri. I ricercatori li usano per fare proiezioni sul riscaldamento globale o per simulare esperimenti con sistemi fotovoltaici, mentre in ambito militare i computer ad alte prestazioni possono ora simulare i test della bomba atomica.
La Commissione sta cercando di recuperare lo svantaggio con Usa, Cina e Giappone, in particolare con il progetto EuroHPC che prevede una cooperazione degli Stati membri, ad eccezione di Malta, e altri cinque Stati extra-Ue nel quadro del programma per la ricerca e lo sviluppo, Horizon 2020. Con un budget di 1 miliardo di euro, EuroHPC acquisterà nuovi computer ad alte prestazioni e li installerà in Europa. L’obiettivo è rendere operativi, entro il 2021, due dei cinque processori più veloci al mondo.
Il progetto EuroHPC: https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/eurohpc-joint-undertaking
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