Con una sentenza su un caso della società ungherese Telenor, la Corte di giustizia dell'Ue ha per la prima volta preso posizione a sostegno del regolamento dell'Unione che sancisce il principio essenziale della "neutralità della rete", cioè l'apertura di Internet. Il caso esaminava gli accordi a tariffa zero che danno un trattamento preferenziale all’uso di alcune applicazioni web popolari come Spotify, Netflix e Facebook.
È la prima volta che la più alta corte dell'Ue si pronuncia sul regolamento comunitario ‘Internet aperto’, progettato per garantire la parità di trattamento del traffico web. Nella sentenza, il tribunale ha affermato che la società di telecomunicazioni ungherese Telenor ha violato il regolamento dell'Ue che vieta il blocco, la limitazione e la discriminazione del traffico Internet da parte dei fornitori di servizi in Europa. Telenor, infatti, vendeva pacchetti in cui il traffico dati generato da determinate applicazioni non contava ai fini del consumo del volume di dati acquistato dai clienti. Tali accordi "a tariffa zero", che promuovono il consumo di dati di alcune app rispetto ad altre, erano alla base della denuncia presentata dall'Ufficio ungherese per i media e le comunicazioni.
I giudici di Lussemburgo hanno affermato che questi pacchetti violano le protezioni delineate nelle regole di "neutralità della rete" dell'Ue, con particolare riferimento all'articolo 3 del regolamento, che stabilisce un obbligo di trattamento equo e non discriminatorio del traffico web. I prodotti 'a tariffe zero' offerti da Telenor "sono suscettibili di aumentare l'uso delle applicazioni e dei servizi preferiti e, di conseguenza, di ridurre l'uso delle altre applicazioni e servizi disponibili", ha affermato la Corte.
"Accogliamo con favore questo giudizio. Traccia una linea rossa molto forte per le società di telecomunicazioni che cercano di deviare dalle regole di neutralità della rete in Ue", ha affermato l’associazione dei consumatori Ue (Beuc), sottolineando che le intese a tariffa zero sono "dannose per i consumatori" perché "compromettono la loro libertà di scelta. È lo scopo stesso della neutralità della rete che i consumatori possano accedere a tutto ciò che Internet ha da offrire".
Il comunicato della Corte di giustizia Ue: https://curia.europa.eu/jcms/upload/docs/application/pdf/2020-09/cp200106it.pdf
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