La digitalizzazione delle industrie europee è progredita negli ultimi anni, ma con velocità diverse a seconda dei Paesi, delle regioni e dei settori, e con notevoli disparità tra grandi imprese e piccole e medie imprese (Pmi). È il monito della Corte dei Conti Ue, che in un audit mette in luce come i progressi per spingere la trasformazione digitale industriale, avviati da Bruxelles nel 2016 con la strategia Dei, "non sono uniformi nei diversi Stati membri". In particolare, "alcuni Paesi non hanno ancora elaborato le strategie nazionali di digitalizzazione o non hanno adottato azioni specifiche, come la creazione dei poli dell’innovazione digitale (Dih)".
La Corte ha constatato che la strategia della Commissione per sostenere la digitalizzazione dell’industria europea poggiava su solide basi ed aveva il sostegno degli Stati membri, ma aveva limitata influenza sui piani nazionali degli Stati membri analizzati (Germania, Portogallo, Ungheria e Polonia) e non indicava quali fossero gli effetti attesi. La Commissione ha attuato diverse attività a sostegno della creazione e del funzionamento dei poli dell’innovazione digitale nei Ventisette, ricevendo tuttavia limitato sostegno dalla maggior parte dei governi visitati dagli auditor della Corte.
Buoni livelli di connettività a banda larga, notano poi i revisori, "Sono un presupposto essenziale per la digitalizzazione", ma "è improbabile che tutti gli Stati membri raggiungano gli obiettivi dell’Ue per il 2020 in materia di banda larga, e sarà ancora più difficile raggiungere gli obiettivi per il 2025". Nel 2019, solo il 46 % delle Pmi disponeva di un accesso alla banda larga veloce e "questo inevitabilmente frena la rivoluzione industriale digitale" in Europa. La Corte raccomanda quindi alla Commissione e agli Stati membri ulteriori interventi in materia di finanziamento, monitoraggio, creazione di poli dell’innovazione digitali e connettività a banda larga.
L’audit della Corte dei Conti Ue: https://www.eca.europa.eu/Lists/ECADocuments/SR20_19/SR_digitising_EU_industry_IT.pdf
Riproduzione riservata © Copyright ANSA