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Digital Service Act prende forma, presentazione il 2 dicembre

Digital Service Act prende forma, presentazione il 2 dicembre

Bruxelles vuole vietare uso esclusivo dati. Breton, determinati a regolare giganti web come banche nel 2008

02 ottobre 2020, 16:46

Redazione ANSA

ANSACheck

Il Digital Service Act prende forma, verso presentazione il 2 dicembre © ANSA/EPA

Divieto di utilizzo esclusivo dei dati per le grandi piattaforme ‘gatekeeper’, divieto di classificazione preferenziale nei motori di ricerca, e divieto di pre-installare in via esclusiva le proprie app sugli hardware. Ma anche obblighi di trasparenza più stringenti nella moderazione dei contenuti, nell’attività pubblicitaria e nell’archiviazione dei dati. Sono alcuni dei principi cardine su cui è al lavoro la Commissione Ue e che figurano nella bozza del Digital Service Act (Dsa), di cui l’ANSA ha preso visione, per regolare i giganti del web come Google, Amazon e Facebook. La normativa dovrebbe essere svelata il 2 dicembre, ma la data è ancora suscettibile di variazioni.

Il documento interno, elaborato dalle due direzioni generali Connect e Grow, prende di mira le grandi piattaforme nelle cui mani si accentrano gran parte del potere economico e del controllo degli ecosistemi digitali. "I gatekeeper non utilizzeranno i dati generati e raccolti sulla piattaforma o su uno qualsiasi degli altri servizi" da loro gestiti "ai fini delle proprie attività commerciali rivolte ai consumatori, a meno che non stiano rendendo questi dati accessibili" alle altre "aziende che cercano di diventare attive nelle stesse attività commerciali", si legge nel documento. Nell’elenco delle ‘cose da non fare’, l’esecutivo Ue inserisce anche il posizionamento preferenziale nei motori di ricerca o nei servizi di intermediazione online, nonché pratiche anticoncorrenziali come legare fornitori più piccoli a contratti esclusivi o pre-installare le proprie app sui sistemi hardware.

La lista nera è accompagnata anche da una ‘greylist’ di attività che Bruxelles ritiene "ingiuste" e che potrebbero quindi richiedere una maggiore supervisione da parte di un'autorità competente. Tra queste, la raccolta di dati personali "al di là di quanto necessario per la fornitura dei servizi".

"Voglio essere chiaro: siamo determinati" a vigilare sulle grandi piattaforme del web e "disporre degli strumenti normativi adeguati per controllare questi attori che non hanno più soltanto un ruolo di 'hosting' online, ma forniscono servizi diversificati e verticalmente integrati", ha detto il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, parlando del Dsa in un'audizione al Parlamento Ue. "Così come la crisi finanziaria del 2008 ha evidenziato il ruolo di alcune grandi banche, questa crisi ha rivelato il ruolo di alcune piattaforme, che spesso si comportano come se fossero diventate troppo grandi per preoccuparsi" delle loro responsabilità, ha sottolineato il commissario francese, precisando che Bruxelles intende "occuparsene, proprio come abbiamo fatto con le banche".

Nel frattempo, le commissioni parlamentari competenti dell’Eurocamera hanno adottato le loro relazioni sul Digital Service Act per indirizzare l’azione legislativa dell’esecutivo comunitario. Dalla commissione Giustizia è arrivato sostegno ad ampia maggioranza (50 voti a favore, 6 contrari e 11 astenuti) al testo dell’eurodeputato Kris Peeters (Ppe) per rafforzare l'importanza dei diritti dei consumatori e delle modalità di ricorso per le rimozioni online che avvengono mediante tecnologie automatizzate, nonché offrire maggiore trasparenza per la pubblicità politica online. La commissione per il Mercato interno ha invece adottato, con 39 voti favorevoli, uno contrario e 5 astensioni, il rapporto dell'eurodeputato Alex Agius Saliba (S&D) che rileva l'importanza della trasparenza dei venditori online e chiede di rafforzare le disposizioni sulla responsabilità per i provider di hosting. Positivo anche la votazione (22 a favore, 1 contrario e 1 astensione) della commissione Giuridica sul testo del relatore Tiemo Woelken (S&D) per chiedere una maggiore protezione dei diritti degli utenti, condizioni più rigorose per gli annunci pubblicitari e un monitoraggio da parte di un organismo Ue nuovo o già esistente che abbia anche il potere di imporre ammende in caso di pratiche sleali.

L’intervento di Breton alla commissione Mercato interno: https://ec.europa.eu/commission/commissioners/2019-2024/breton/announcements/discours-du-commissaire-breton-lors-de-lechange-de-vues-avec-le-comite-imco-au-parlement-europeen_en

Il voto alla commissione Giustizia: https://www.europarl.europa.eu/cmsdata/211602/rcv-22-sept.pdf

Il voto alla commissione Mercato Interno: https://www.europarl.europa.eu/cmsdata/211779/IMCO%20voting%20session%20(final%20votes)%2028%20September%202020.pdf

Il voto alla commissione Giurica: https://www.europarl.europa.eu/cmsdata/211906/01.10.2020_RCV_EN.pdf

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