I giganti della tecnologia globale tra cui Google, Microsoft e Ibm, oltre ai giocatori cinesi nel mercato, sono invitati a prendere parte all'ambizioso progetto di infrastruttura cloud dell'Ue Gaia-X. L’annuncio è arrivato direttamente dal ministro tedesco dell’Economia, Peter Altmaier, a margine del Consiglio Ue Tlc, dopo che la lobby commerciale Digital Europe, che tra i suoi membri vanta i quattro GAFA – Google, Amazon, Facebook e Apple – aveva presentato domanda per diventare un membro del progetto paneuropeo. Tre dei fondatori di Digital Europe, SAP, Bosch e Siemens, sono anche fondatori dell'iniziativa franco-tedesca.
Le dichiariazione di Altmaier hanno suscitato qualche preoccupazione tra chi vede nel progetto del cloud un modo per raggiungere la "sovranità digitale" dell’Ue, obiettivo più volte ricordato dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e dal commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton. "Dobbiamo guardare con attenzione" a ciò che succede "ma dall’altra parte siamo un mercato aperto e chiunque voglia collaborare in Europa, attendendosi alle nostre regole – in particolare a quelle sulla privacy contenute del Gdpr – è il benvenuto", ha commentato l’eurodeputata tedesca dei Verdi, Alexandra Geese.
Nel frattempo, i ministri dell’Ue hanno firmato una dichiarazione congiunta per la nascita della Federazione europea del cloud. I firmatari – finora venticinque Stati membri tra cui l’Italia – hanno promesso di cooperare strettamente alla creazione di sistemi cloud europei che offrano una "fornitura europea resiliente e competitiva per le esigenze del settore pubblico e privato". L'alleanza, ha detto all'ANSA Marco Zullo, eurodeputato del Movimento 5 Stelle e membro della commissione Mercato interno del Pe, è una "strada obbligata per poter competere nel settore su scala mondiale e riuscire a offrire agli utenti una reale alternativa capace di rispettare le più efficaci norme europee in termini di trasparenza e tutela dei dati".
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