Qualità dell'aria, prodotti chimici, trasporti e spazi verdi: il bilancio pluriennale e i fondi Ue per la ripresa serviranno a per finanziare il risanamento ambientale. Lo spiega all’Ansa il commissario europeo all’ambiente Virginijus Sinkevičius. La qualità dell'aria è tema 'caldo', con un nutrito gruppo di paesi Ue in procedura di infrazione, Italia inclusa, per il superamento ripetuto e continuato dei limiti degli inquinanti fissati dall'Ue. "Gli obiettivi per l'aria pulita si rifletteranno anche negli strumenti di finanziamento dell'Ue per il periodo 2021-2027, compresi i fondi di recupero", racconta il politico lituano, che compirà 30 anni il 4 novembre.
"La Commissione – ricorda – ha proposto 'Un'Europa più verde e a basse emissioni di carbonio' come uno dei principali obiettivi per quanto riguarda i fondi della politica di coesione, e ciò include la riduzione dell'inquinamento, compreso l'inquinamento atmosferico, come obiettivo specifico". Per ridurre lo smog, prosegue, servono misure come "la sostituzione della flotta di autobus urbani con modelli moderni" o a basse emissioni, "la promozione di modi di trasporto attivi (in bicicletta o a piedi), ma anche “il bilanciamento della tassazione del carburante tra diesel e benzina".
"Le emissioni e le concentrazioni di PM10 possono essere ridotte, ad esempio, aumentando l'efficienza energetica ristrutturando gli edifici, ed è anche con questo in mente che la Commissione europea ha lanciato l'iniziativa Renovation Wave, per la riqualificazione energetica degli edifici. Se e quali risorse ci saranno per le regioni della Pianura Padana, in continua lotta per ridurre lo smog, "dipende dall'esito dei negoziati di programmazione in corso, sulla base degli obiettivi e delle proposte degli Stati membri".
Il risanamento passa anche da spazi urbani più verdi e vivibili. Nella strategia Ue sulla biodiversità la Commissione invita tutte le città con più di 20mila abitanti a sviluppare piani per il verde entro la fine del 2021. Per farlo, l’Esecutivo Ue vuole "sostenere le città, con una guida pratica chiara sul sostegno finanziario dei fondi strutturali" utilizzabili.
I fondi di coesione e gli strumenti di ripresa, affiancati dal finanziamento della ricerca e dell'innovazione, saranno fondamentali anche per sostenere la transizione dell'industria chimica, per "migliorare la protezione delle persone e del pianeta rafforzando la prevenzione e incentivando l'innovazione", sottolinea Sinkevicius. Le sostanze note come Pfas (per- e poli- fluoroalchiliche), utilizzate in moltissime applicazioni ma sempre più sotto esame per le loro proprietà nocive, sono una specie di simbolo di questo approccio. La Commissione vuole progressivamente vietarle nei prodotti di consumo. A cominciare dal "divieto nelle schiume antincendio" e poi "con la legislazione su acqua, prodotti sostenibili, cibo, emissioni industriali e rifiuti", spiega Sinkevicius. Ma, aggiunge, l'Ue dovrà anche "fornire sostegno finanziario nell'ambito del programma di ricerca e innovazione per sostituire le Pfas e sviluppare metodologie di decontaminazione".
La guerra all’inquinamento della Commissione von der Leyen passa anche da una revisione della direttiva sulle emissioni industriali affinché copra nuovi settori. "I lavori preliminari – illustra Sinkevicius – indicano la possibile inclusione, ad esempio, di allevamenti di bovini, allevamenti misti, industrie estrattive, acquacoltura e installazioni nei settori attuali appena al di sotto delle soglie esistenti".
Gli obiettivi Ue clima al 2030 e al 2050 presuppongono un ruolo non marginale per l'assorbimento di CO2 da parte di terreni e foreste. La Commissione vuole intensificare questa attività creando opportunità di business. Ma prenderà precise scelte in termini di gestione. "L'obiettivo è aumentare l'uso di biomassa prodotta in modo sostenibile e ridurre al minimo l'uso di alberi interi e colture per alimenti e mangimi per produrre energia", spiega il commissario.
Dal punto di vista del conteggio delle emissioni, il settore agricoltura, foreste e uso del suolo "potrebbe diventare un nuovo settore regolamentato". Oggi le emissioni dell’agricoltura sono conteggiate nell’effort sharing insieme a trasporti e rifiuti, gli altri due sono nel Lulucf. "Un'iniziativa dell'Ue per la 'coltivazione' del carbonio nell'ambito del Patto per il clima dimostrerà e promuoverà nuovi modelli di business", conclude Sinkevicius.
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