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Big Tech a Ue, mettere paletti a responsabilità su contenuti

Big Tech a Ue, mettere paletti a responsabilità su contenuti

Divergenze tra Vestager e Breton su 'separazioni strutturali' piattaforme

30 ottobre 2020, 12:37

Redazione ANSA

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Big Tech a Ue, mettere paletti a responsabilità su contenuti © ANSA/EPA

La stesura del Digital Service Act, il nuovo pacchetto Ue per regolamentare le Big Tech, fa muovere i Gafam (Google, Amazon, Facebook, Apple e Microsoft) e crea tensione all'interno della Commissione Ue. La European Digital Media Association (EDiMA), che rappresenta le Big Tech - tra cui i Gafam - in Europa in un documento rivolto all’esecutivo comunitario ha chiesto una tutela giuridica per limitare le responsabilità delle piattaforme web nel controllo 'proattivo' dei contenuti illegali e dannosi online. Nel Dsa, secondo l'associazione, serve "una tutela giuridica per i fornitori di servizi" affinché possano "utilizzare le proprie risorse e la tecnologia in modo creativo" per moderare i contenuti e contrastare la diffusione di attività illegali online. La salvaguardia migliorerebbe la moderazione incentivando i gruppi tech a prendere "misure ragionevoli, proporzionate e fattibili" contro tale materiale. Davanti alla volontà di Bruxelles di introdurre un modello 'proattivo' di controllo, l’EDiMA propone una salvaguardia che si rifaccia al 'principio del buon samaritano' contenuta nella Sezione 230 dello US Communications Decency Act negli Usa, ma "basata sul diritto dell'Ue e soggetta al controllo europeo", e dunque con "importanti distinzioni". Tra queste, scrive l'associazione, l'introduzione di un controllo da parte dell'Ue nei casi di "azione eccessiva" nella moderazione "al fine di proteggere il principio europeo di libertà di espressione".

La responsabilità sui contenuti non è però la sola al centro del dibattito. A creare divergenze tra i due commissari responsabili del portafoglio, Margrethe Vestager e Thierry Breton, è la possibilità della Commissione di imporre ai giganti della tecnologia separazioni strutturali quando abusano del loro potere di mercato. "Quando si tratta di sciogliere le aziende, penso che questo sarebbe davvero fattibile in Europa. Finora però non abbiamo avuto casi di concorrenza che ci inducano a pensare che questo sia l'unico rimedio e che sarebbe la cosa giusta da fare in questa situazione", ha detto Vestager in risposta a una domanda dell'europarlamentare tedesco di sinistra Martin Schirdewan.

Bruxelles ha il potere, definito nell'articolo 102 del trattato, di imporre una serie di misure correttive contro le imprese che hanno abusato della loro posizione dominante sul mercato, compreso il mandato di sciogliere un'impresa. Tuttavia, Vestager in passato ha optato per lo più per imporre pesanti multe o richiedere un cambiamento nelle pratiche commerciali di alcune aziende che hanno violato le regole antitrust europee. L'esecutivo dell'Ue non considera i poteri di concorrenza definiti nell'articolo 102 sufficienti per affrontare alcuni dei problemi dell'economia delle piattaforme, a causa dei lunghi processi di revisione e della natura dell'intervento in potenziali violazioni solo su base ex post. A spingere per tenere l’opzione delle ‘separazioni strutturali’ sul tavolo del Dsa è invece il commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, che di recente si è detto determinato a perseguire questa strada.

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