BRUXELLES - La Commissione Ue pensa a "un investimento di oltre 20 miliardi di euro l'anno per il prossimo decennio per i centri di eccellenza e gli hub per l'innovazione digitale". Lo ha detto la vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, parlando per la prima volta davanti ai deputati della commissione speciale per l'Intelligenza Artificiale (IA) del Parlamento Ue.
Bruxelles presenterà la sua proposta per regolare l'IA all'inizio dell'anno prossimo. "Bisognerà investire nelle competenze, nelle infrastrutture e nei super computer", ha detto la vicepresidente Ue, ribadendo che il potenziale dell'intelligenza artificiale è significativo ma "c'è un rischio che i costi siano elevati, non solo per le persone o le aziende, ma anche per l'ambiente". Ad esempio, ha ammonito, "l'impatto del carbonio rischia di essere 5 volte superiore rispetto alle emissioni di un auto, se si sbaglia nel ricercare le nuove tecnologie". Per questo servono regole chiare e volte a tutelare l'essere umano. "Nessuna azienda adotterà nuove tecnologie se non sarà sicura di poterle controllare", ha detto la commissaria. Per quanto riguarda il riconoscimento facciale, tra le applicazioni di IA più controverse, Vestager ha sottolineato che "oggi di fatto c'è una moratoria, perché per utilizzare l'AI nello spazio pubblico ci deve essere una base giuridica nazionale che oggi non c'è" e ha messo in guardia le autorità nazionali: se il riconoscimento facciale viene usato nello spazio pubblico, ha detto, "rischiamo di cambiare la società".
Anche il commissario Ue per il Mercato unico, Thierry Breton, è intervenuto in audizione alla comissione speciale per l'IA. "L'11 novembre presenteremo l'atto sulla governance dei dati che permetterà di condividere dati sensibili utili per la sanità per arrivare a diagnosi mediche rapide, attraverso gli algoritmi", ha detto, sottolineando che la strategia Ue si concentrerà anche sulla condivisione di dati di interesse pubblico per ampliare l'accesso a flussi di dati utili anche alle Pmi. Nella prima metà del 2021, l'Ue presenterà poi "un data act per un mercato unico dei dati europeo, sovrano, aperto al mondo ma nel rispetto delle norme comunitarie" volto a creare "maggiore equità" nella e-economy. Tra gli aspetti al centro, la portabilità dei dati.
L’intervento di Breton: https://ec.europa.eu/commission/commissioners/2019-2024/breton/announcements/intervention-du-commissaire-thierry-breton-la-commission-speciale-artificial-intelligence-digital_en
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