Accelerare gli iter autorizzativi, dare indicazioni precise sulle materie prime secondarie, assumere impegni precisi e ambiziosi sulle infrastrutture di rete, siano quelle per l'energia o per la mobilità. Sono alcune delle richieste che operatori come Enel e Eni, fornitori di tecnologia come Siemens Energia e produttori di mezzi di trasporto come MAN Trucks & Bus hanno rivolto alle istituzioni europee e nazionali durante la video-conferenza "Green Deal e transizione industriale sostenibile".
L'incontro da remoto è stato organizzato dagli uffici di rappresentanza dell'Europarlamento e della Commissione europea in Italia, e dalla presidenza di turno tedesca dell'Ue. Tutti i rappresentanti delle imprese hanno sollecitato un sostegno agli investimenti sul fronte della semplificazione e dell'adeguamento dei quadri normativi, sia per le tecnologie già mature che per i settori da creare ex novo, come l'idrogeno.
Tra i partecipanti, l'eurodeputata Simona Bonafé ha parlato del nuovo piano di azione sull'economia circolare. "Mentre il precedente - ha spiegato - era molto focalizzato sul settore dei rifiuti, gli interventi del prossimo saranno sulla progettazione sostenibile dei prodotti, una vera sfida per industria e investimenti".
Luca De Carli, Capo unità per la comunicazione alla Direzione generale clima della Commissione europea, ha ricordato che l'Esecutivo Ue presenterà "il mese prossimo" il suo Patto per il Clima con lo scopo di aumentare "il coinvolgimento di cittadini e istituzioni locali" nelle azioni del Green Deal. All'urgenza di "affrontare i nodi di un rapporto tra generazione energetica e territori che cambia" ha fatto riferimento Alessandro Carettoni del ministero dell'ambiente.
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