"A causa della natura del cloud computing e della diversità dei fornitori di servizi cloud, non esiste un'unica soluzione" per rendere i data center climaticamente neutri entro il 2030, ma i governi nazionali dovrebbero inserire l’efficienza energetica nel campo dei dati nella loro agenda politica e ispirarsi alle migliori pratiche osservate in giro per l’Europa. E’ quanto raccomanda la Commissione Ue in uno studio sulla necessità di mettere in pratica una transizione ecologica per i data center.
Le pratiche virtuose indicate da Bruxelles sono molteplici: da soluzioni tecniche come sistemi di raffreddamento più efficienti, riutilizzo del calore, uso delle rinnovabili e localizzazione dei centri in regioni con un clima freddo, a norme politiche come appalti pubblici verdi, scelta di servizi rispettosi dell’ambiente e indicatori uniformi per l’efficienza energetica.
Secondo i risultati dello studio, nei prossimi anni il volume globale dei dati continuerà a crescere rapidamente: i risultati dello studio mostrano che nel 2018 il consumo di energia dei data center negli Stati membri è stato di 76,8 TWh e si prevede che salirà a 98,52 TWh entro il 2030, con un aumento del 28%. In termini relativi, i data center europei hanno rappresentato il 2,7% della domanda di elettricità nel 2018 e raggiungeranno il 3,21% entro il 2030 se lo sviluppo proseguirà al ritmo attuale.
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