Mercoledì 18 novembre ha ufficialmente preso il via l’attivazione del 5G in Francia. Ad essersi aggiudicate i bandi di gara per i blocchi della prima frequenza pioniera a 3,5 GHz sono stati gli operatori Orange, Sfr, Bouygues Telecom e Free Mobile. Le licenze operative hanno validità per 15 anni e prevedono la possibilità di proroga per ulteriori cinque anni.
L'Agenzia nazionale delle frequenze ha attualmente installato poco meno di 500 antenne 5G in nove città selezionate per i test: Parigi (116), Marsiglia (95), Lilla (89), Nantes (55), Montpellier (54), Lione (24), Tolosa (22), Bordeaux (19) e Rouen (5). La costruzione della rete 5G richiederà almeno 10 anni. Il governo prevede una copertura del 100% 5G nel 2030.
Gli operatori devono però vedersela con i comuni in cui il 5G sarà attivato nelle prossime settimane: alcuni sindaci ambientalisti e di sinistra, specialmente a Lille, Grenoble, Bordeaux, Lione e Rennes, sono infatti contrari all’installazione della tecnologia. Seppur tra i loro poteri non vi sia quello di impedire la distribuzione del 5G, i primi cittadini possono invece limitare l'accesso ai permessi per costruire antenne. Il loro obiettivo è ritardare il dispiegamento del 5G, in attesa della pubblicazione di un rapporto dell'Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria (ANSES), previsto per la primavera 2021, sull'impatto di questa rete sulla salute. Martine Aubry, sindaco di Lille, ha adottato una moratoria, ritenendo che "sia urgente attendere" questa relazione.
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