Decolla il progetto di cloud europeo Gaia-X avviato da Francia e Germania. Non una piattaforma alternativa, ma un’alleanza commerciale con un sistema di regole e standard comuni per gestire i dati, farli circolare ed estrarne valore. Al lancio ufficiale nel primo vertice virtuale del 18 e 19 novembre, sono 159 le aziende a bordo dell’associazione che coordinerà Gaia-X. L’Italia è terza con 28 compagnie che hanno aderito al progetto, dietro i due Paesi fondatori, Germania (49) e Francia (33).
"Oggi il mercato del cloud pubblico è largamente dominato da aziende asiatiche e statunitensi. Dobbiamo costruire un'infrastruttura europea di cloud e di dati per potenziare l'indipendenza dell'Europa nell'economia dei dati", ha detto la ministra per l'Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano, intervenendo al vertice. "Ribadiamo - ha proseguito - il nostro vivo interesse nel sostenere l'iniziativa Gaia-X e a prendervi parte attraverso azioni concrete e sostanziali. Nel corso degli ultimi mesi abbiamo lavorato con Confindustria per promuovere la consapevolezza dell'iniziativa tra le imprese italiane. Sono 28 finora le aziende del nostro Paese che hanno già aderito al progetto Gaia-X". In Italia, il cloud è caratterizzato da "una bassa adozione, basti pensare che soltanto il 15% delle nostre imprese utilizza servizi cloud, e una forte dipendenza da imprese extraeuropee, le quali forniscono il 60% dei servizi cloud utilizzati", ha spiegato Pisano, sottolineando come "il governo Italiano intende impegnare una parte significativa delle risorse previste dal Fondo Next Generation Eu per accelerare l'adozione del cloud nel settore pubblico promuovendo un approccio cloud first".
Tra le italiane a bordo di Gaia-X figurano aziende di ogni settore, da Leonardo a Enel, passando per Aruba, Retelit, Confindustria digitale, Cy4Gate, Tim e Fastnet.
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