I negoziati internazionali sul nuovo regolamento per l’e-commerce (Jsi) "deve mettere al primo posto i diritti delle persone alla privacy e alla protezione dei dati personali": è l’appello lanciato dall’associazione dei consumatori europei (Beuc) agli oltre 80 paesi dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) impegnati nella trattativa.
Il 72% dei consumatori di tutto il mondo "sono preoccupati" per la raccolta dei propri dati personali da parte delle aziende online e chiedono una "protezione della privacy forte e significativa in tutti gli accordi internazionali che riguardano i trasferimenti transfrontalieri di dati", sottolinea l’associazione.
I consumatori Ue puntano il dito contro alcune delle proposte avanzate finora che "replicano le clausole" di accordi commerciali, come quello Usa-Messico-Canada, e "cercano di dare la priorità ai flussi di dati senza ostacoli al di sopra della protezione dei dati e della privacy". Dal punto di vista dei consumatori e dei diritti digitali, sostiene la Beuc, "la logica dovrebbe essere esattamente l'opposto: la protezione dei diritti delle persone viene prima di tutto". Approccio che, sottolineano i consumatori, è invece adottato da Bruxelles.
"Un risultato del JSI che non protegga i diritti digitali delle persone potrebbe essere l'ultimo colpo a un'Organizzazione mondiale del commercio già fragile", ammoniscono i consumatori Ue.
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