"Se dovessero esserci sanzioni americane contro la decisione francese" di raccogliere la tassa digitale, "chiederemo immediatamente una risposta a livello europeo": lo ha detto il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, parlando alla stampa al termine dell'Ecofin, ribandendo che Parigi "è determinata a ottenere un accordo internazionale Ocse sui giganti del web entro l'estate del 2021".
La tassa digitale nel 2019 ha portato nelle casse francesi 357 milioni di euro, un introito che nel 2021 dovrebbe salire intorno ai 400 milioni, ha detto Le Maire.
"Sappiamo perfettamente di essere soggetti a sanzioni" da parte degli Usa se Parigi andrà avanti con la sua web tax, ma gli avvertimenti dei rappresentanti del Commercio e del Tesoro americano "non fanno sussultare la Francia", ha avvertito il ministro, riferendo che, in attesa dell'investitura ufficiale di Joe Biden, il governo francese ha avuto contatti informali con la nuova amministrazione Usa e aspetta di conoscere la sua posizione sulla questione. "Non ci piegheremo alle minacce o alla possibilità di sanzioni, riteniamo che questa tassazione sia giusta e necessaria", ha ripetuto, ricordando che l'obiettivo di Parigi "è arrivare a una soluzione internazionale nel 2021".
Molti Stati – tra cui l’Italia, l’Austria, la Spagna e il Regno Unito – hanno introdotto questa tassa e "vogliamo vederla istituita a livello internazionale entro la metà dell’anno prossimo per ragioni di giustizia, equità ed efficienza fiscale", ha proseguito il francese, sostenendo che "è irresponsabile mantenere il divario che c’è oggi tra la produzione economica e la tassazione". Perché, ha spiegato, "l'economia si sta de-materializzando e digitalizzando ma stiamo mantenendo un sistema fiscale che colpisce solo la manifattura".
Nonostante lo stallo al tavolo dell’Ocse, Le Maire mostra un certo ottimismo circa la possibilità di chiudere l’intesa. La guida del G20 dell'Italia, insieme all'insediamento della nuova amministrazione Usa e all'apertura di alcuni ceo delle Big Tech, che preferiscono dover rispondere a un’unica tassazione, "mi portano a credere che gli elementi siano allineati affinché si arrivi a metà del 2021 a una soluzione internazionale a livello Ocse non solo sulla web tax ma anche sulla tassazione minima" per le multinazionali. "L'Italia – ha riferito – è determinata a fare della tassazione dei giganti digitali uno degli elementi prioritari della sua presidenza del G20".
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