Google è "d’accordo nel garantire chiarezza" per le piattaforme digitali, "ma è importante anche mantenere equilibrio e flessibilità". Lo ha detto Adam Cohen, direttore della politica economica dell’azienda di Mountain View, commentando le nuove norme Ue in arrivo per le Big Tech durante un incontro online con la stampa italiana.
"Siamo favorevoli" agli obiettivi della Commissione Ue per "un’ulteriore integrazione del mercato unico e per accelerare il ritmo della transizione digitale", ha precisato Cohen, pur non nascondendo di avere "alcune preoccupazioni" legate al nuovo pacchetto Ue. La richiesta di Google è lavorare insieme a Bruxelles a "un quadro giuridico chiaro per le aziende che operano nell'Ue, senza però bloccare l’affermazione dei nuovi prodotti e servizi innovativi che abbiamo visto emergere negli ultimi vent'anni". Per questo, ha aggiunto Cohen, l’adattamento della piattaforma sperimentato durante il Covid per meglio rispondere ai consumatori "è un buon esempio di come possiamo offrire dei cambiamenti di policy".
Rispondendo a una domanda sui timori sull’imposizione di regole ex ante da parte di Bruxelles, Cohen ha detto che vi è "una sorta di falsa percezione" intorno all’argomento, perché "si pensa che al momento non ci siano già regole ex ante", invece "ci sono sono linee guida molto chiare per le aziende che operano nell'Ue a cui noi siamo soggetti, che includono anche la politica di concorrenza". Per questo, ha evidenziato, con il Dsa e il Dma sarà importante mantenere "il giusto equilibrio" per non bloccare ad esempio le sinergie tra diversi settori e l’integrazione tra servizi.
Eventualità che potrebbe concretizzarsi se la Commissione, come confermato dal responsabile Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, userà le separazioni strutturali delle Big Tech come ultima soluzione sanzionatoria nel caso di cui le regole vengano infrante. Cohen ha quindi smentito le voci circolate a Bruxelles circa la possibilità di uno smembramento volontario delle attività di Google e YouTube per prevenire sanzioni Ue. "Non ho sentito nessuno parlare seriamente di questo tipo di separazione e, se l’attività di Google e YouTube creerà preoccupazioni, la Commissione Ue sarà attrezzata per affrontarli", ha detto.
Mountain View si dice aperta anche per quanto riguarda l’eventuale introduzione dell’obbligo di condivisione dei dati. "Negli ultimi anni ci siamo impegnati per rendere semplice la portabilità dei dati per promuovere la concorrenza e la scelta", ha osservato Cohen citando le modifiche apportate al servizio Gmail e alla cronologia delle ricerche su Chrome.
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