L'Europa è in ritardo rispetto agli Stati Uniti e all'Asia nei brevetti per le tecnologie della quarta rivoluzione industriale come Internet of Things, big data, 5G e intelligenza artificiale. Nel 2018, i brevetti tecnologici made in Ue costituivano il 10% delle patenti mondiali. E’ quanto emerge da uno studio dell’Ufficio europeo dei brevetti (Epo).
Lo studio ha esaminato l’evoluzione dei brevetti tecnologici in tutto il mondo dal 2000 al 2018. Sulla scena internazionale gli Stati Uniti restano saldi in testa al ranking, rivendicando un terzo di tutte le nuove invenzioni. Seguono la Cina e la Corea del Sud, che sono riuscite a far crescere il loro numero di brevetti rispettivamente del 39,3% e del 25,2% nell'ultimo decennio.
In Europa, invece, è la Germania il Paese leader nell’innovazione tech, con il 29% dei brevetti europei (il 6% del totale globale), davanti a Regno Unito (14,3%) e Francia (12,5%). Ottava l’Italia (3,5%). Il tasso di crescita di questi Paesi è però inferiore a nazioni più piccole come Svezia e Svizzera. E se si confrontano i brevetti pro capite, i campioni europei incoronati dall’Epo sono la Finlandia e la Svezia. Grazie a società come Nokia ed Ericsson, i due Paesi scandinavi hanno depositato rispettivamente 651 e 524 brevetti per milione di abitanti, un dato paragonabile alla Corea del Sud.
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