La Corte dei conti europea accende i riflettori sul 5G. I revisori dei conti europei hanno annunciato l’avvio di un audit per verificare se gli Stati membri stiano realizzando reti 5G sicure in modo tempestivo e coordinato. L’audit segue un’analisi della stessa Corte dei Conti sulla risposta dell’Ue alla strategia cinese di investimenti, in cui la sicurezza del 5G era stata segnalata come aspetto problematico.
I revisori esamineranno l’impostazione del 5G in Ue, il sostegno dato da Bruxelles agli Stati membri, nonché come questi ultimi abbiano introdotto il 5G sul territorio nazionale e tenuto conto dei problemi di sicurezza. L’attenzione si concentrerà sulla sicurezza delle reti, includendo la cybersicurezza e il materiale hardware.
Nel suo audit, la Corte si concentrerà sulle azioni intraprese dal 2016 a oggi ed esaminerà i dati raccolti in un campione di Stati membri: Finlandia, Germania, Polonia e Spagna. La relazione finale dovrebbe essere stilata tra un anno. Non riguarderà il potenziale impatto del 5G sulla salute umana e animale o sull’ambiente.
L’infrastruttura del 5G e le potenziali minacce per la sicurezza implicate "hanno un carattere transfrontaliero", per questo – osservano i revisori - serve "un approccio coordinato" tra i governi nazionali. Qualsiasi vulnerabilità significativa o incidente di cibersicurezza riguardante le reti in uno Stato membro si ripercuoterebbe su tutta l’Ue. Il piano d’azione dell’Ue prevedeva in origine il varo dei servizi 5G in tutti gli Stati membri entro la fine del 2020. A ottobre di quest’anno, il 5G risultava disponibile in 17 paesi dell’Ue e nel Regno Unito. "Eventuali ritardi nel raggiungere un’appropriata copertura 5G, così come i problemi di sicurezza, potrebbero avere enormi implicazioni per la competitività e l’indipendenza strategica dell’Ue", avvertono i revisori.
Secondo i dati della Commissione europea, con l’introduzione delle capacità della rete 5G si otterranno benefici del valore di 113 miliardi di euro all’anno in quattro importanti settori strategici: automobilistico, sanitario, dei trasporti ed energetico. Lo studio indica inoltre che, negli Stati membri, gli investimenti per il 5G creeranno probabilmente 2,3 milioni di posti di lavoro. In uno studio recente è emerso che diversi produttori nell’industria del 5G hanno inoltrato domande di brevetto: i principali sono Huawei (16 %) e ZTE (10 %) per la Cina, Samsung (14 %) ed LG (12 %) per la Corea del Sud, Nokia (11 %) ed Ericsson (7 %) per l’Europa.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA