I motori di ricerca online che operano in Ue dovrebbero rendere disponibili le informazioni utili per le aziende a gestire al meglio il loro posizionamento online, aumetando così la visibilità, e agli utenti di ricevere beni e servizi di massima qualità. Questo in sintesi il messaggio principale delle nuove linee guida Ue per i motori di ricerca presentate dalla Commissione Ue per aiutare le piattaforme a seguire le regole già stabilite nella direttiva Platform-to-Business, che le obbliga a migliorare la trasparenza dei loro parametri di classificazione algoritmica.
La classificazione algoritmica determina la visibilità di una determinata pagina tra i risultati di ricerca, con un impatto cruciale sul successo delle aziende, soprattutto in epoca Covid, sottolinea Bruxelles. Le linee guida integrano i requisiti di trasparenza della classificazione ai sensi del regolamento EU Platform-to-Business (P2B) e sono le prime al mondo nel loro genere.
Il regolamento ha l’obiettivo di aumentare la trasparenza dei ranking online senza tuttavia imporre ai fornitori "di rivelare algoritmi o informazioni che, con ragionevole certezza, si tradurrebbero nella possibilità di trarre in inganno i consumatori o di arrecare loro danno attraverso la manipolazione dei risultati di ricerca", si legge nel documento. Pertanto, "i fornitori non sono tenuti a divulgare il funzionamento dettagliato dei loro meccanismi di posizionamento, inclusi gli algoritmi", quanto a renderli il più trasparente possibile.
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