Bruxelles sta lavorando a accordo transatlantico sull'intelligenza artificiale che potrebbe "impostare un modello" per il mondo. “Ciò che distingue l'Europa da concorrenti come la Cina non è la dimensione del nostro settore tecnologico o quanto siamo attraenti per il capitale di rischio. Ciò che distingue l'Europa dalla concorrenza è il fatto che i nostri valori vengono prima di tutto. Gli esseri umani vengono prima di tutto". Lo ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, ricevendo il premio 2020 di leader internazionale per la pace e la sicurezza organizzato dal Boston Global Forum.
A poco più di un mese dall’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca, la Commissione vuole spingere per un'azione comune. Come rilevato da un nuovo rapporto del gruppo per i diritti digitali Access Now, la visione europea di una regolamentazione dell'IA "affidabile" sta guadagnando terreno. Il presidente della commissione speciale sull’IA del Parlamento europeo, Dragos Tudorache (Renew), vuole organizzare un dialogo interparlamentare con Washington "il più rapidamente possibile". "Un accordo ideale darebbe la possibilità di mettere in atto progetti concreti e schemi legislativi ben identificati che trasmettano con forza il messaggio che siamo pronti a concepire standard comuni e progetti comuni", ha detto Tudorache.
Appelli raccolti anche sull’altra sponda dell’Atlantico. Il presidente della Us National Security Commission on Artificial Intelligence (NSCAI) ed ex ceo di Google, Eric Schmidt, ha di recente espresso frustrazione per il fatto che agli Stati Uniti manchi una linea nazionale sull’IA e ha chiesto al governo di agire. L'8 dicembre scorso, la Camera dei rappresentanti degli Usa ha approvato una risoluzione non vincolante per creare una strategia nazionale di IA.
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