Tutti guardavano al trattamento che la tassonomia Ue per la finanza verde avrebbe riservato a gas naturale e nucleare. E invece le tensioni su un testo di legislazione secondaria, ma non di secondaria importanza, atteso nel 2020 dopo mesi di dibattito, stanno emergendo su allevamento, bioenergia e trasporti navali. E la Commissione sta ancora lavorando alla versione definitiva.
Sul sito dove l'Esecutivo Ue ha pubblicato la bozza dell’atto delegato sulla classificazione degli investimenti verdi, sono arrivati più di 46mila contributi, cento volte di più rispetto alla prima consultazione di aprile 2020, è l’analisi di InfluenceMap. La piattaforma che dal 2015 monitora il lobbying sul clima segnala che circa 45mila di questi contributi fanno capo alla campagna Stop Fake Green, firmata da 130 Ong. Le organizzazioni hanno prodotto anche una corposa analisi tecnica. Contestano l’introduzione del testo del trasporto marittimo passeggeri e merci, settore non esaminato dal Gruppo di esperti TEG, come tutti gli altri della tassonomia. Le Ong vorrebbero inoltre criteri più stringenti per gli investimenti sulle bioenergie da massa legnosa, fonte di energia cruciale per i paesi nordici. Infine, l'allevamento, sostengono le Ong, andrebbe escluso dalla tassonomia in attesa di parametri scientifici più solidi per valutarne la sostenibilità.
Secondo un rapporto di InfluenceMap, particolarmente attive nelle ultime settimane sono state le organizzazioni di categoria degli agricoltori, dei produttori di biomasse legnose e dell’idroelettrico (svedesi, finlandesi e norvegesi). Le associazioni dell’industria del gas naturale, in continuità con una campagna che dura da mesi, sono tornate a chiedere di aumentare il tetto di 100gCO2/KWh per la produzione di energia, che la Commissione sembra invece intenzionata a mantenere.
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