Il dibattito sul progetto di rete unica in Italia, che porterebbe alla fusione tra le reti di Tim e Open Fiber, tiene banco a Bruxelles. Dopo l'interrogazione avanzata dall'eurodeputato di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza (Conservatori e Riformisti Ue, Ecr) prima di Natale, ora anche il Partito Popolae europeo chiede chiarimenti alla Commissione europea. E c'è attesa per le risposte che la vicepresidente dell'esecutivo comunitario, Margrethe Vestager, dovrà dare agli eurodeputati.
La creazione della rete unica per la fibra in Italia è tra i "segnali di ritorno al monopolio in alcuni mercati delle tlc", ha scritto il popolare Antonius Manders, depositando un'interrogazione sui possibili sviluppi anti-concorrenziali in Europa dopo l'entrata in vigore, lo scorso 21 dicembre, del nuovo Codice europeo delle comunicazioni elettroniche (Eecc).
Il politico olandese pone tre interrogativi all'esecutivo comunitario circa la coerenza del progetto di fusione tra le reti di Tim e Open Fiber con le norme antitrust Ue, la governance della nuova società e la possibilità che si crei "un precedente" che "contagi" gli altri mercati europei "ostacolando l'obiettivo del Codice europeo di realizzare un mercato interno delle comunicazioni elettroniche".
Manders chiede a Bruxelles di chiarire se sia "lecito che l'operatore storico mantenga una qualche forma di controllo sulla nuova entità risultante dalla fusione, rimanendo così un operatore integrato verticalmente con il pieno controllo del mercato all'ingrosso".
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