Alla fine del 2020 in Europa ci sono state 232 operazioni di fusione e acquisizione nel settore energia, gas e rinnovabili. E' il valore trimestrale più alto dal 2017. Secondo l'analisi di S&P Global Market Intelligence Il risultato viene dallo 'scongelamento' di alcune vendite di asset già perfezionate in primavera, dall’interesse dei grandi operatori internazionali delle fonti fossili in progetti e aziende specializzate in energia alternativa, con significative vendite di quote - in particolare per i grandi progetti eolici offshore - che hanno assicurato un flusso costante di capitale.
Gli esempi sono stati numerosi, come l’ingresso di Eni nel progetto del grande impianto eolico offshore britannico Dogger e l’analoga operazione della Total con Seagreen.
Anche le utilities hanno mostrato dinamismo sul mercato. La spagnola Iberdrola è emersa come uno dei players più attivi durante l'anno, grazie all'acquisizione di una serie di sviluppatori eolici e solari indipendenti. La tedesca RWE AG ha acquisito un gasdotto e progetti eolici.
Secondo S&P Global Market Intelligence, il prossimo anno porterà un'attività ancora più forte in molti mercati europei, grazie anche a un numero record di aste di energia rinnovabile su larga scala, programmate in tutto il continente.
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