Garantire la longevità e la durata dei prodotti, noleggio e leasing, raccolta e rivendita di tessuti e riciclaggio e riutilizzo dei materiali sono alcune delle attività su cui costruire modelli di business circolari nel settore dell’abbigliamento, secondo l’Agenzia europea dell’ambiente. Quello sui nuovi business models è uno dei due approfondimenti che l’Aea ha dedicato ai tessuti, in cui il riciclo diventerà obbligatorio nell’Ue dal 2025.
Nel primo si fa una prima stima della quantità dei rifiuti tessili in Europa. I consumatori europei, secondo i calcoli di Aea, buttano ogni anno circa 3,5 milioni di tonnellate di rifiuti tessili in plastica, che degradando e danno origine a microplastiche. Italia e Germania sono i primi paesi produttori di fibre sintetiche. L’Agenzia Ue raccomanda di “promuovere scelte di fibre sostenibili e controllo delle emissioni di microplastiche e migliorare la raccolta differenziata”, perché “il riutilizzo e il riciclaggio possono migliorare la sostenibilità dei tessuti sintetici”.
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