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Sì a elettrificazione, no a fonti fossili: le linee guida green per i piani nazionali per la ripresa

Sì a elettrificazione, no a fonti fossili: le linee guida green per i piani nazionali per la ripresa

L'Eecutivo Ue potrà respingere misure e riforme che non rispettano il principio del "non nuocere significativamente" all’ambiente

13 febbraio 2021, 08:45

Redazione ANSA

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Ue, elettrificazione generalmente compatibile con il Green Deal - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sì all’impiego del fondo per la ripresa Ue in investimenti in elettrificazione di settori industriali, trasporti e edifici, no a generazione di energia e calore con fonti fossili, con eccezioni per il gas naturale da valutare caso per caso. Sono alcune delle linee guida adottate dalla Commissione europea, in seguito all’approvazione definitiva del fondo per il rilancio dell’economia (Recovery and Resilience Fund).

Le linee guida hanno l’obiettivo di garantire che gli investimenti che gli Stati propongono per l’uso del fondo non “danneggino in modo significativo” gli obiettivi ambientali dell'Ue. Si tratta, spiega la Commissione, di "un modo per facilitare il lavoro degli Stati membri nella preparazione dei loro piani di recupero e resilienza", visto che per ogni misura e riforma i paesi dovranno presentare una valutazione basata sul principio "Do Not Significant Harm", mutuato dal "Primum non nocere" del giuramento di Ippocrate.

La Commissione non potrà valutare positivamente un piano se una o più misure non sono conformi al principio, che si declina nei sei obiettivi fissati dal regolamento sulla classificazione degli investimenti verdi (tassonomia): attenuazione del cambiamento climatico, adattamento ai cambiamenti climatici, uso sostenibile e la protezione dell'acqua e delle risorse marine, transizione verso un'economia circolare, prevenzione e controllo dell'inquinamento, protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.

Nel testo sulle linee guida e nelle appendici ci sono alcuni esempi pratici. Le misure che promuovono una maggiore elettrificazione (ad esempio industria, trasporti ed edifici) sono considerate generalmente compatibili con il principio, perché perseguono l'obiettivo di mitigazione del cambiamento climatico. Questo a condizione che gli Stati membri giustifichino la maggiore elettrificazione con l'aumento di capacità di generazione di energie rinnovabili a livello nazionale. Inoltre, gli Stati membri dovrebbero comunque dimostrare che queste misure non danneggiano in modo significativo gli altri cinque obiettivi ambientali.

Per attività a impatto considerato basso, come una centrale idroelettrica con la costruzione di una diga su un'area incontaminata, l'impatto della diga sarebbe valutato rispetto a uno scenario in cui l’area in questione rimane nel suo stato naturale piuttosto che considerare un diverso possibile uso alternativo dell'area.

Per le attività economiche in cui non esiste un'alternativa tecnologicamente valida a basso impatto ambientale, gli Stati membri possono dimostrare che una misura non arreca danni significativi adottando i migliori livelli di prestazione ambientale disponibili nel settore.

Infine, le misure relative alla generazione di energia o calore da combustibili fossili, nonché le relative infrastrutture di trasmissione e distribuzione, come regola generale non dovrebbero essere considerate conformi, data l'esistenza di alternative a basse emissioni di carbonio. A questa regola generale possono essere previste, caso per caso, eccezioni limitate per le misure relative alla produzione di energia o calore mediante gas naturale.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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