Limitare la produzione e l'uso di sostanze chimiche rischiose nell'Ue si tradurrà in benefici per la salute per un valore di circa 2,1 miliardi di euro all'anno nei prossimi decenni. La stima è dell'Echa, l’agenzia Ue delle sostanze chimiche, che ha pubblicato una analisi sui costi e sui benefici delle restrizioni del REACH, il regolamento principale per il settore in Europa.
Se i costi cumulati delle limitazioni e dei divieti del REACH sono quantificabili in 1,7 miliardi nel decennio 2010-20, sono i calcoli di Echa, i benefici valgono oltre 2 miliardi l’anno in termini di riduzione dei rischi di cancro e di disturbi dello sviluppo sessuale, asma professionale e malattie allergiche della pelle o respiratorie.
Oltre 7 milioni di cittadini europei all’anno beneficeranno direttamente delle misure Ue che implicano una riduzione di 95.000 tonnellate di emissioni di sostanze pericolose nell’ambiente. Ciò porta a potenziali benefici non solo per la salute, ma anche per l'ambiente. Ecosistemi più puliti, inoltre, comportano una ridotta esposizione a sostanze chimiche pericolose in acqua, cibo e aria. L'esempio dell'Echa è la restrizione proposta sulle microplastiche aggiunte intenzionalmente, che impedirebbe il rilascio nell'ambiente di 500mila tonnellate di microplastica nei prossimi 20 anni.
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