Voto in plenaria la settimana dell’8 marzo, proposta legislativa in giugno e via libera Ue nel primo semestre 2022, sotto presidenza francese. Pascal Canfin detta all'ANSA la tabella di marcia per il meccanismo di adeguamento del prezzo della CO2 alle frontiere.
Dopo che l’Europarlamento avrà approvato la sua risoluzione, "nel giugno 2021 la Commissione Europea presenterà la legge europea che istituirà il meccanismo - dice il presidente della Commissione Ambiente dell'Eurocamera - e la Presidenza francese dell'Unione nella prima metà del 2022 l’ha già indicata come una priorità, con un accordo politico finale che ne consenta l'attuazione il 1° gennaio 2023”.
Il passaggio in plenaria dovrebbe avvenire senza particolari novità rispetto al testo passato in Commissione ambiente. C’è tempo fino al 3 marzo per presentare emendamenti, ma dall’Eurocamera confermano che fino a oggi ne sono stati presentati pochi e saranno probabilmente respinti dall’Assemblea.
Il meccanismo - è l’indirizzo politico dell’Europarlamento - deve essere studiato per evitare controversie nel Wto, coprire tutti i settori Ets ed essere alternativo alle quote gratuite oggi riconosciute dal sistema ai comparti energivori.
"Chiediamo che sia pensato come un'estensione del mercato del carbonio e non come una tassa alle frontiere perché con questa seconda ipotesi servirebbe il voto unanime in Consiglio europeo", spiega Canfin. Che insiste sulla necessità del meccanismo come risorsa propria del bilancio.
La misura "assicurerà un minimo di 5-7 miliardi di euro di entrate all'anno - calcola l'eurodeputato - che aumenteranno con il prezzo del carbonio" la cui crescita sarà stimolata anche dal meccanismo in esame. "Insieme a altre nuove risorse come la tassa sul digitale potremo rimborsare i 15 miliardi di euro annui necessari a partire dal 2028" per ripianare i debiti contratti con il Next Generation EU.
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