L’Europa deve “aumentare notevolmente” la sua capacità di investimento nella rete se vuole rimanere al passo con la transizione digitale: da qui al 2027 serviranno ancora 300 miliardi di euro per portare 5G e fibra ovunque. E' quanto rivela un nuovo studio presentato da Etno, la principale associazione europea delle telecomunicazioni, e condotto dalla società di consulenza gestionale internazionale Bcg.
Per il solo 5G, lo studio stima che siano ancora necessari ancora 150 miliardi di euro per ottenere uno scenario completo in Europa, mentre altri 150 miliardi di euro sono necessari per completare l'aggiornamento dell'infrastruttura fissa a velocità gigabit. Cifre che richiamano anche sulla necessità per i governi di rendere più appettibili gli investimenti in fibra e 5G, spiega Etno, sottolineando che le tecnologie 5G giocano un ruolo fondamentale nella trasformazione digitale e verde dell’Europa e nella ripresa post-Covid-19.
“Pianificare, costruire reti gigabit e servizi digitali innovativi può aiutare ad aumentare la produttività e generare un modo di lavorare più intelligente”, sottolinea l'associazione europea, che chiede all'Ue tramite anche la voce di venti leader delle tlc, tra cui i ceo di alcune delle maggiori aziende europee, “un’azione urgente e rapida per mobilitare tutte le risorse necessarie” per la transizione digitale sostenendo così anche la ripresa economica dopo l’impatto della pandemia.
Secondo i calcoli di Bcg, l’implementazione delle reti può, da sola, generare 113 miliardi di euro di Pil annuo entro il 2027 e aprire la strada a 2,4 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2025.
Ma maggiori investimenti – 40 miliardi l’anno – servono anche per scuole e Pmi. Nel dettaglio, l'analisi stima che il potenziamento dell'infrastruttura digitale per tutte le scuole europee richiederebbe 14 miliardi di euro l’anno, pari all'1,8% delle risorse disponibili con il Recovery Fund. Per la digitalizzazione delle Pmi sono invece necessari 26 miliardi di euro l’anno (3,5% del Recovery Fund).
L’industria digitale europea è anche parte importante della transizione verde, spiega ancora lo studio, rilevando che le nuove tecnologie possono contribuire a ridurre le emissioni di carbonio fino al 15%.
"L'opportunità delle reti gigabit in Europa è estremamente rilevante per le principali sfide odierne, tra cui la ripresa e la transizione verde. Chiediamo ai leader europei di sostenere il settore delle telecomunicazioni e di aiutarci a fornire un'economia digitale più forte per tutti i cittadini”, ha commentato la direttrice generale di Etno, Lise Fuhr.
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