La Commissione europea è pronta a usare "l'artiglieria pesante" se le pesanti multe previste nella proposta per regolamentare le Big Tech (Digital Services Act/Digital Markets Act) non saranno sufficienti a scongiurare comportamenti illeciti. Dopo il caso del furto di dati personali che ha riguardato oltre 530 milioni di utenti di Facebook, il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, è tornato a minacciare la separazione strutturale dei giganti del web in Europa.
Se il Parlamento Ue approverà le proposte normative della Commissione Ue, "vorremmo assistere a uno smantellamento di queste grandi piattaforme" nel caso in cui non tutelino i dati dei propri utenti, ha detto il commissario parlando alla commissione per il Mercato interno del Pe.
Il Digital Services Act (Dsa) e il Digital Markets Act (Dma), che regolano rispettivamente i contenuti online e la concorrenza digitale, "contribuiranno a proteggere ulteriormente i cittadini", ha sottolineato Breton, insistendo sulla necessità che le piattaforme "debbano essere ritenute responsabili delle loro azioni".
Intanto l'Irlanda, sede europea di Facebook, ha avviato un'indagine ufficiale sul leak di dati degli utenti Facebook emerso all'inizio di aprile per verificare eventuali violazioni del Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) europeo. L'autorità irlandese che vigila sul rispetto della privacy (Data Protection Commission, Dpc) e sovrintende all'applicazione del Gdpr, ritiene che "una o più disposizioni potrebbero essere state state violate in relazione ai dati personali degli utenti di Facebook". Ora l'accertamento riguarderà il "modo in cui Facebook ha elaborato i dati attraverso i suoi strumenti di sincronizzazione dei contatti Messenger e Instagram, nonché il suo strumento di ricerca dei contatti". Dal canto suo, il gigante dei social ha assicurato di stare "cooperando pienamente" con l'Irlanda. L'indagine è solo l'ultima delle molteplici dispute legali che il gruppo dei social ha dovuto affrontare in questi anni in fatto di privacy. Secondo quanto riporta il Financial Times, solo in Irlanda i casi aperti sono 15, il numero più alto per una singola azienda.
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