I certificati per la performance energetica degli edifici, già utilizzati in alcuni paesi Ue, come strumento per mappare le tipologie di costruzioni meno efficienti e fissare requisiti minimi di efficienza. E' l’idea cui sta lavorando la Commissione europea. "Stiamo lavorando per fornire certezza giuridica, sportelli unici e incentivi per migliorare il nostro livello di dati sulle ristrutturazioni – ha detto la commissaria all’energia Kadri Simson parlando al forum 2021 sul tema – i certificati di prestazione energetica sono un buon esempio, perché sono una mappa che ci aiuta a individuare gli edifici con le prestazioni peggiori". "Quindi - ha concluso - cercheremo di rimuovere le barriere e stabilire obiettivi e standard chiari per i certificati e le prestazioni energetiche minime".
Secondo una prima analisi della Commissione, standard minimi di prestazione energetica abbinati a finanziamenti che compensano le spese degli abitanti possono accelerare notevolmente le ristrutturazioni per l’efficienza energetica. Alcuni Stati membri stanno valutando anche la possibilità di fissare una soglia specifica per la graduale dismissione di edifici con uno standard di prestazione energetica inferiore a un certo livello.
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