Hey, Siri, senti la pressione? La Commissione Ue è pronta a una nuova battaglia contro le Big Tech nel mercato degli assistenti vocali. Se alcune pratiche contrarie alla concorrenza messe in atto da Google, Amazon e Apple, rispettivamente con Assistant, Alexa e Siri, verranno confermate "potrebbero portare all'apertura di nuovi casi antitrust". Lo ha annunciato la vice presidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, presentando i risultati di un'indagine preliminare durata un anno sulla concorrenza nel mercato dell'Internet of Things (IoT) in Ue.
A seguito delle indicazioni di oltre 200 aziende di settore attive in Europa, Asia e Usa, a finire nel mirino Ue sono le pratiche esclusive e vincolanti di vendita e uso degli assistenti vocali delle tre Big, il loro controllo delle relazioni con gli utenti grazie alla raccolta massiccia di dati, l'ampio accesso ai dati a proprio vantaggio anche per penetrare i mercati adiacenti e la limitazione delle funzionalità dei servizi di terze parti. L'indagine preliminare sarà ora oggetto di una consultazione pubblica fino al primo settembre 2021.
"Quando abbiamo avviato questa indagine (nel luglio 2020, ndr), eravamo preoccupati che potesse esserci il rischio che emergessero gatekeeper nel settore. Dai primi risultati, sembra che molti condividono le nostre preoccupazioni", ha detto Vestager, osservando che l'Internet delle cose è in forte espansione con una "proliferazione di assistenti vocali come interfacce utenti" e dovrebbe raggiungere il valore di 40 miliardi entro il 2025. I risultati dell'analisi mostrano che il costo degli investimenti tecnologici e la situazione concorrenziale rendono tuttavia difficile l'ingresso sul mercato di nuove società. "Un gran numero di intervistati ha segnalato difficoltà nel competere con aziende verticalmente integrate che hanno costruito i propri ecosistemi all'interno e all'esterno del settore IoT (ad esempio Google, Amazon o Apple)", si legge nel rapporto. "E' ancora troppo presto" per annunciare l'apertura di nuove indagini contro le Big Tech, ma alcune pratiche emerse dalle indicazioni raccolte finora sono "fin troppo note" all'Antitrust Ue, ha sottolineato Vestager, evidenziando che "Google Assistant, Alexa e Siri sono i principali sistemi vocali" in Ue e le tre Big Tech "forniscono anche i più comuni sistemi operativi per dispositivi mobili e intelligenti, determinandone anche la comunicazione e l'interazione". I sistemi vocali, ha aggiunto, "sanno molto di noi" e "generano un'enorme quantità di dati su ciò che facciamo nelle nostre case".
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