Nelle prossime settimane la Corte di giustizia Ue si pronuncerà su alcune cause che coinvolgono Facebook e YouTube. Secondo l'agenda dei giudici di Lussemburgo, il 15 giugno è attesa una sentenza su un caso che contrappone il garante belga per la protezione dei dati e Facebook per il tracciamento dei dati. L'autorità belga voleva agire contro il gigante dei social media anche se la sua sede legale è in Irlanda. Secono il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), l'autorità di regolamentazione nel Paese dell'Ue in cui una società ha la sua sede legale principale assume la guida delle indagini sulla privacy, una regola nota come meccanismo dello sportello unico, ma l'avvocato generale della Corte Ue a gennaio osservò che qualsiasi autorità di regolamentazione nazionale può citare in giudizio chi abusa dei dati.
Il 22 giugno sarà invece la volta di YouTube, portata in tribunale da un produttore discografico che ha chiesto danni alla piattaforma per la diffusione online di alcune registrazioni senza il suo consenso. In un parere del luglio dello scorso anno, l'avvocato generale della Corte Ue affermò che la piattaforma non effettua una "comunicazione al pubblico" e quindi non è legalmente responsabile della violazione del copyright.
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