La revisione della direttiva sulla tassazione dell'energia, inclusa nel pacchetto clima del 14 luglio (link) consisterà principalmente nel proporre di "fare del contenuto energetico la base dell’imposizione". Lo ha anticipato il commissario europeo all'economia Paolo Gentiloni parlando all'Istituto per gli affari internazionali ed europei.
"La direttiva sulla tassazione dell'energia, così com'è, è completamente superata – ha detto nel suo intervento Gentiloni – è stata sviluppata negli anni '90 e rimasta la stessa dal 2003". La normativa attuale, ha proseguito, "sovvenziona de facto i combustibili fossili rispetto alle rinnovabili, le sue aliquote fiscali minime e non sono state adeguate all'inflazione, quindi sono troppo basse per servire a qualsiasi scopo ambientale o di aumento delle entrate".
L’obiettivo della riforma sarà, ha spiegato il commissario italiano, “da un lato quello di rimuovere tali sussidi ai combustibili fossili, dall’altro promuovere la riduzione delle emissioni di gas serra attraverso l'efficienza energetica e un maggiore utilizzo di combustibili alternativi meno inquinanti".
Per arrivare a questi traguardi, la Commissione intende superare l'approccio attuale in cui "la tassazione dei combustibili in base al volume e non in base al loro contenuto energetico discrimina le rinnovabili a favore dei combustibili fossili convenzionali", ha spiegato Gentiloni concludendo che "la revisione sarà fare del contenuto energetico la base della tassazione".
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