Il Fondo sociale per il clima vale 72,2 miliardi di euro a prezzi correnti dal 2025 al 2032: 23,7 per il 2025-27 e 48,5 per il 2028-32. Secondo la chiave di riparto proposta dalla Commissione, all'Italia spetterebbe il 10,81%, 7,8 miliardi, il terzo Paese beneficiario dopo la Polonia (oltre il 17% e 12 miliardi di euro) e la Francia (11,2% poco più di 8 miliardi).
Gli Stati membri dovrebbero contribuire ad almeno il 50% dei costi totali stimati del piano. Le risorse devono essere utilizzate per attenuare l'impatto dell'aumento dei prezzi dei carburanti da autotrazione e da riscaldamento, effetto del mercato della CO2 in questi settori, sulle famiglie a basso reddito e sulle microimprese.
L'ammontare totale di 72,2 miliardi, stima la Commissione, dovrebbe corrispondere al 25% dei ricavi previsti dalla vendita all'asta delle quote nell'ambito dello scambio di quote di emissione per gli edifici e il trasporto su strada. L'attribuzione dei fondi a livello nazionale avverrà sulla base di un Piano sociale per il clima che i diversi Paesi dovranno presentare per l’approvazione della Commissione.
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