Accesso a energia a basse emissioni di carbonio a costi ragionevoli, in particolare elettricità e idrogeno, sostegno agli investimenti per tecnologie innovative e pulite e una protezione davvero efficace dalla rilocalizzazione delle emissioni. Sono le tre condizioni che il settore dell'acciaio europeo vorrebbe vedere realizzate nel pacchetto clima Ue per "avere successo nell'ambizione di ridurre le emissioni" del comparto "del 55% entro il 2030 rispetto al 1990".
E' quanto si legge in una nota di Eurofer, la sigla dell’industria siderurgica dell'Ue. Il settore, prosegue la nota, arriverà al traguardo "solo se il pacchetto Fit for 55 creerà le condizioni e gli incentivi giusti". In particolare, Eurofer chiede fino al 2030 l'applicazione simultanea del prezzo della CO2 dell’Ets ai prodotti importati (misura nota con l’acronimo CBAM) e delle quote gratuite dell’Ets per "sostenere le aziende che si concentrano su investimenti a basse emissioni di carbonio e valutare l’efficacia CBAM nel tempo".
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