Huawei ha fatto appello alla decisione del tribunale svedese di confermare il divieto sul suo kit 5G, invitando la Corte di giustizia dell'Unione europea a "chiarire una serie di importanti questioni sull'interpretazione del diritto dell'Ue, nel caso in cui i tribunali svedesi non condividano l'interpretazione di Huawei di queste regole".
L'autorità di regolamentazione svedese delle telecomunicazioni nell'ottobre dello scorso anno aveva deciso di vietare agli operatori di telecomunicazioni di acquistare apparecchiature dalle cinesi Huawei e ZTE. Lo scorso primo ottobre Huawei ha presentato ricorso, sostenendo che la decisione non ha affrontato questioni di sicurezza e che queste dovevano "essere esaminate da un'autorità superiore".
Fondamentale per l'appello di Huawei è la domanda su come le autorità pubbliche dovrebbero dimostrare le minacce alla sicurezza poste dal kit 5G cinese.
L'anno scorso, le autorità europee per la sicurezza informatica hanno raccomandato di non utilizzare apparecchiature cinesi nelle reti 5G, sostenendo che aumentano le possibilità di hacking, violazioni della protezione dei dati, sabotaggio e dipendenza economica dalla Cina e dalle sue aziende.
Nel caso della Svezia, il regolatore delle tlc ha imposto il divieto alle apparecchiature 5G cinesi sulla base della valutazione del rischio dei servizi di sicurezza, gran parte della quale è rimasta riservata.
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