L'Irlanda e l'Estonia si sono unite all'accordo fiscale internazionale dell'Ocse per la tassazione minima del 15% per le multinazionali. Il primo annuncio è arrivato da Dublino, poi anche il governo dell'Estonia ha seguito l'esempio lasciando l'Ungheria come ultimo Paese Ocse a non avere ancora ratificato.
"Ci uniamo all'accordo sulla global tax", ha detto la premier Kaja Kallas in una dichiarazione, aggiungendo che questo "non cambierò nulla per la maggior parte degli operatori economici dell'Estonia, e che riguarderà solo le filiali dei grandi gruppi multinazionali".
Nel luglio scorso il G20 riunito a Venezia aveva sostenuto l'intesa di massima raggiunta raggiunta in seno all'Ocse per una minimum tax del 15% sulle multinazionali. I tre Stati membri si erano però sfilati dalla firma.
"E' un passo importante ed estremamente positivo per gli sforzi collettivi dell'Europa per costruire un sistema fiscale globale più equo e stabile", ha commentato il commissario europeo per l'Economia, Paolo Gentiloni.
"L'Irlanda fa una scelta europea, coraggiosa, una tappa essenziale verso una maggiore giustizia fiscale internazionale", ha sottolineato il segretario di Stato francese agli Affari europei, Clement Beaune, commentando la decisione di Dublino.
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