Sono state bocciate dalla plenaria dell'Europarlamento le richieste di respingere il primo atto delegato Ue che fissa i criteri tecnici per definire le attività economiche verdi (tassonomia). Le due mozioni per bloccare la legislazione, firmate dai gruppi Id e Ecr, non hanno raccolto la maggioranza dei voti e questo spiana la strada all’approvazione del testo da parte dell’Europarlamento.
Diversa è la situazione in Consiglio. Gli Stati che cercano di mettere pressione sulla Commissione per l’adozione degli altri atti delegati, quelli sul futuro di gas e nucleare. I paesi membri hanno infatti chiesto un'estensione del periodo di esame del testo, di altri due mesi, fino all'8 dicembre perché vogliono pronunciarsi solo quando saranno note le decisioni sulle fonti controverse, gas e nucleare appunto.
A questo punto, è il ragionamento del Consiglio, la Commissione dovrebbe agire entro ottobre. Ma da Palazzo Berlaymont fanno sapere che i tempi non saranno così brevi. "Forse a novembre o addirittura il prossimo anno", dice all’Ansa una fonte dell’Esecutivo. E la posizione del Consiglio? "Vedremo come evolverà – dice la fonte – comunque non possono estendere ancora il periodo per l'approvazione, oltre l'8 dicembre non si può andare".
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