"Diciamo la verità, abbiamo imparato a nostre spese la lezione" sulla cattura, lo stoccaggio e l’utilizzo del carbonio (Ccus) "ora dobbiamo raddoppiare gli sforzi". Lo ha detto la Commissaria Ue all’energia Kadri Simson parlando al forum europeo sul Ccus. Simson ha ricordato il fallimento: l'ambizione Ue di realizzare 12 progetti su larga scala per catturare e immagazzinare CO2 in tutta Europa entro il 2015, con legislazione e finanziamenti ad hoc, il piano di ripresa 2009 e il NER300. "Quanti di questi progetti sono stati realizzati? Neanche uno", ha constatato la Commissaria. I fondi NER300 non spesi sono stati dirottati su progetti dimostrativi in materia di rinnovabili con InnovFin Energy Demo Projects e sul Fondo per l'Innovazione.
Oggi la Commissione rilancia. "Non dobbiamo abbandonare l’idea di sviluppare un settore CCUS europeo, semmai dovremmo raddoppiare i nostri sforzi", ha scandito Simson, perché "il momento è quello giusto". Perché per l’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050, tutte le tecnologie disponibili sono necessarie, perché "siamo in una posizione molto migliore rispetto ad alcuni anni fa" e, infine, perché "un numero crescente di Stati membri e aziende sta sviluppando strategie CCS e CCU". Come nei Paesi Bassi, con il progetto di centro di stoccaggio di CO2 a largo del porto di Rotterdam già finanziato con 2 miliardi. Ma "Belgio, Croazia, Danimarca, Grecia e Svezia stanno sostenendo CCS e CCU – ha elencato Simson – e al di fuori dell'Ue, anche i nostri partner Norvegia, Islanda e Regno Unito stanno facendo lo stesso".
Il quadro normativo già c'è, ha ricordato la donna politica lettone. "I gasdotti possono ottenere il sostegno dell'Ue con i regolamenti sulle reti energetiche transeuropee e del meccanismo per collegare l'Europa – ha aggiunto Simson – l'Emission Trading System, con un prezzo del carbonio intorno ai 60 euro, fornisce oggi un vero incentivo per i progetti CCS e il Fondo per l'Innovazione è un'importante fonte di finanziamento anche per i progetti CCS e CCU", che sono anche inclusi nella tassonomia delle attività economiche verdi.
Certo, il fallimento del primo tentativo ha avuto conseguenze, soprattutto in termini di percezione della tecnologia, con una certa ostilità di fondo. “Dobbiamo anche aumentare la sensibilizzazione su CCS e CCU – ha concesso Simson – la tecnologia ha un ruolo da svolgere nella nostra transizione energetica, ma soffre ancora di molti miti e malintesi. Dobbiamo continuare a spiegarne il potenziale per la decarbonizzazione e che la sicurezza è una priorità per i progetti di stoccaggio del carbonio".
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