L'Unione per il Mediterraneo (UpM) e il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (Ecmwf) hanno firmato un accordo di partenariato per aiutare tutti i paesi dell'UpM ad accedere ai dati critici di cui hanno bisogno per affrontare le sfide del cambiamento climatico nel Mediterraneo.
L'Ecmwf è l’ente incaricato di implementare il Servizio di monitoraggio dell'atmosfera del sistema satellitare Copernicus Ue. "Il valore dell'accordo è triplice – spiega all'ANSA il Vicesegretario generale dell'UpM Grammenos Mastrojeni – perché il sistema Copernicus fornisce i dati grezzi, ma noi abbiamo iniziato una consultazione con gli stakeholders del Mediterraneo per capire quali sono i bisogni e rendere accessibili questi dati".
Il partenariato, inoltre, avrà come risultato "un servizio dedicato e user-friendly, con un portale che fornisce dati su scala Mediterranea, quando oggi i principali punti di accesso sono solo a livello nazionale – prosegue Mastrojeni – una sperimentazione partirà presto sui dati per la protezione del patrimonio culturale, l’energia e la salute".
Infine, conclude Mastrojeni, l'iniziativa ha "valore politico". "Tutte le proiezioni dei modelli climatici per l'area del Mediterraneo sono inquietanti, come per esempio il rischio di avere 250 milioni di persone con problemi di accesso all'acqua – spiega Majoireni – e noi con questo partenariato sottolineiamo che nessuno è salvo se non siamo salvi tutti, proponiamo una cooperazione reciproca mettendo in comune le risorse che ogni paese ha in termini di conoscenza". I primi risultati del partenariato dovrebbero essere presentati alla COP 27, prevista nel 2022 in Egitto.
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