Nel 2021 gli investimenti nell'efficienza energetica degli edifici dovrebbero aumentare del 20%, ma senza dispiegare tutto il potenziale in termini di occupazione e allineamento a uno scenario zero emissioni nel 2050. Sono alcuni dei dati di Energy Efficiency 2021, il rapporto annuale che l'Agenzia internazionale per l'energia dedica all'efficienza.
Secondo le stime Aie, quest’anno il tasso di miglioramento dell'intensità energetica globale – indicatore chiave dell'efficienza energetica – dovrebbe attestarti all'1,9%, sui livelli pre-pandemia. Ma per azzerare le emissioni al 2050, la percentuale dovrebbe raddoppiare, cioè arrivare al 4% l’anno tra il 2020 e il 2030.
Il rapporto mette inoltre in evidenza che i governi hanno ampliato i programmi esistenti di efficienza ad alta intensità di occupazione, ma sottolinea anche che il pieno potenziale per la creazione di posti di lavoro rimane inutilizzato. Ad esempio, si prevede che gli investimenti nell'efficienza energetica degli edifici – classico stimolo per la creazione di posti di lavoro nell'edilizia – aumenteranno del 20% nel 2021 rispetto ai livelli pre-pandemia. Anche con questo livello di spesa record, il rapporto spiega come si potrebbero aggiungere 4 milioni di posti di lavoro in più entro il 2030 aumentando di poco la spesa per edifici ed elettrodomestici efficienti.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA