L'idrogeno sarà una "rivoluzione copernicana che mette l'Italia al centro dello scacchiere energetico perché l'Italia ha i tubi, le competenze, la vicinanza geografica, il vantaggio di alleanza geopolitiche già in essere, insomma abbiamo tutto ciò che serve". Così l'Amministratore delegato di Snam Marco Alverà ha risposto ai giornalisti a margine della presentazione del suo libro "The Hydrogen Revolution" a Bruxelles.
Dopo la recente benedizione dell’inviato Usa per il clima John Kerry all’Italia come hub europeo per l’idrogeno proveniente dall’Arabia Saudita, anche l'Ue guarda con sempre maggiore interesse a questo tipo di "ecosistemi complessi per l’idrogeno". Sono le parole utilizzate dalla commissaria europea all’energia Kadri Simson durante l’Energy Day all’Expo 2020 di Dubai. "Per raggiungere i nostri obiettivi non possiamo fare affidamento solo sulla produzione localizzata di idrogeno verde, ma abbiamo bisogno di sviluppare ecosistemi complessi per portare idrogeno verde a prezzi accessibili al consumatore finale", ha dichiarato Simson prima di presentare gli esempi di aziende Ue che lavorano su progetti di idrogeno con imprese al di fuori dell'Europa. "Questo – ha concluso – è qualcosa che sosteniamo fortemente".
"L’idrogeno viaggerà nei tubi, questo ormai è confermato da Timmermans, da Kerry e da tutti gli esperti qui a Bruxelles e l'idrogeno al 2030 potrebbe costare meno del carbone e già tra cinque anni meno del petrolio in alcune applicazioni", ha detto Alverà, che ha presentato "The Hydrogen Revolution", alla presenza dell'Ambasciatore d'Italia in Belgio Francesco Genuardi e del Rappresentante Permanente presso l'Ue Piero Benassi, della commissaria Ue all'Energia Kadri Simson e del Vicepresidente del Parlamento Ue Fabio Massimo Castaldo. Sulla capacità della rete gas di trasportare idrogeno Alverà ha spiegato che "la rete è fatta di tante reti, ci sono pezzi di rete che possono essere usate per l'idrogeno già da domani mattina se c'è la domanda".
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