I principali partiti politici del Parlamento europeo hanno trovato l'accordo sulle norme Ue per regolamentare la concorrenza nei mercati digitali e contrastare lo strapotere delle Big Tech (Digital Markets Act), proposte da Bruxelles lo scorso dicembre.
I responsabili della commissione Mercato interno (Imco) hanno trovato l'intesa sugli emendamenti di compromesso e fissato il primo voto per il 22 novembre alle 19 a Strasburgo, a margine della plenaria del Parlamento europeo.
Se l'esito della votazione sarà positivo, il testo dovrà poi passare l'esame della plenaria a dicembre.
A quanto si apprende, l'ambito di applicazione delle norme dovrebbe includere sette giganti del tech: oltre ai Gafam (Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft), anche Booking e, potenzialmente, tra qualche anno, Zalando. La soglia di applicazione è stata fissata a 80 miliardi di euro di capitalizzazione di mercato.
Martedì 23 novembre, all'indomani del voto, è prevista una conferenza stampa del relatore della Imco per il Dma, Andreas Schwab.
Nel frattempo, diciotto lobby, tra cui DigitalEurope, Afnum e Numeum, hanno chiesto al Parlamento e agli Stati membri di valutare le loro idee in merito al futuro regolamento sulla concorrenza da Internet giganti. Stabiliscono tre condizioni per rendere praticabile il testo. Il primo: favorire la certezza giuridica del regolamento, in particolare sul campo di applicazione ritenuto troppo ampio, sul processo di designazione lasciato alla Commissione e sulla definizione degli utenti. Il secondo: basare la regolamentazione sul dialogo tra piattaforme, autorità e utenti. Il terzo: garantire garanzie nelle procedure, compreso il tempo sufficiente per il dialogo.
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