Certificato di performance e requisiti minimi di efficienza per attenuare la voracità degli edifici che consumano il 40% dell'energia Ue: sono gli elementi principali del progetto di direttiva sull'efficienza energetica degli immobili. La proposta della Commissione europea prevede anche l'eliminazione graduale del riscaldamento da fonti fossili e misure per aumentare la parte di rinnovabili e di servizi per la mobilità elettrica negli edifici.
L'edilizia si conferma uno dei nuclei di intervento delle misure Ue per diminuire al 2030 le emissioni di gas serra del 55% rispetto al 1990. Le nuove norme contro l'inefficienza delle costruzioni si collegano al regolamento effort sharing, il nuovo Ets per il riscaldamento (e trasporti su strada), le direttive su efficienza e rinnovabili, e il regolamento sulle infrastrutture energetiche alternative.
Secondo il progetto dell'Esecutivo Ue, a partire dal 2030 tutti i nuovi edifici devono essere a emissioni zero. Nel settore pubblico la data limite è il 2027. Un palazzo a emissioni zero dovrà consumare poca energia, essere alimentato il più possibile da fonti rinnovabili e non emettere CO2, avere infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici e spazi per parcheggiare le biciclette. Il costruttore dovrà indicare nel certificato di prestazione energetica l'impatto potenziale della struttura sulla base delle sue emissioni dell'intero ciclo di vita.
Per quel che concerne le ristrutturazioni, la Commissione propone di introdurre a poco a poco nuovi standard minimi di prestazione energetica a livello dell'Ue. Secondo questi standard, il 15% del patrimonio edilizio con le prestazioni peggiori di ciascuno Stato membro – escluse case per le vacanze e palazzi storici – deve essere il grado più basso, il livello G dell'attestato di prestazione energetica. Va portato almeno al grado F entro il 2027 per edifici non residenziali e 2030 per gli edifici residenziali. Gli edifici o le unità immobiliari che vengono offerti in vendita o in affitto devono essere muniti di certificato e la classe di prestazione energetica dovrà essere indicata in tutti gli annunci. Entro il 2025, tutti i certificati devono essere basati su una scala armonizzata da A a G.
I piani nazionali di ristrutturazione degli edifici saranno pienamente integrati nei piani nazionali per l'energia e il clima e dovranno includere tabelle di marcia per l'eliminazione dei combustibili fossili nel riscaldamento e raffreddamento entro il 2040 al più tardi, insieme a un percorso per trasformare il patrimonio edilizio nazionale in emissioni zero edifici entro il 2050. Non dovrebbero essere concessi incentivi finanziari per l'installazione di caldaie a combustibili fossili a partire dal 2027 e gli Stati membri avranno la possibilità legale, se vogliono farvi ricorso, di vietare l'uso di combustibili fossili negli edifici.
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