La Commissione europea ha proposto nuove regole per il mercato del gas naturale, misure per creare un mercato per idrogeno e biogas e obblighi di monitoraggio e riparazione delle perdite per gli operatori Ue nel metano.
Con un progetto di regolamento e uno di direttiva la Commissione prevede tutta una serie di agevolazioni per biogas, idrogeno e altri gas a basse emissioni: eliminazione delle tariffe transfrontaliere (in futuro da applicare anche per la rete dedicata all'idrogeno), uno sconto tariffario del 75% per l'immissione e l'allacciamento di gas rinnovabili e low carbon, il divieto di contratti a lungo termine per gas fossile non abbattuto entro la fine del 2049. Secondo le ipotesi di lavoro di Bruxelles sarà comunque consentita la fornitura a breve termine, con contratti inferiori a un anno, per importanti motivi di sicurezza dell'approvvigionamento e liquidità del mercato.
La Commissione vuole inoltre facilitare gli stoccaggi di gas e i terminali Gnl per ricevere gas rinnovabili e a basse emissioni di carbonio. Introduce un limite massimo del 5% per le miscele di idrogeno nei punti di interconnessione tra gli Stati membri, che gli operatori di rete devono accettare. L'idrogeno potrà essere definito a basse emissioni quando la riduzione delle emissioni di gas serra è almeno del 70%, da rivedere se la soglia dovesse essere innalzata per impianti che entreranno in esercizio a partire dal 2031.
Bruxelles apre agli appalti comuni per i Paesi Ue per lo stoccaggio di gas, su base volontaria e a precise condizioni. L'Italia guarda allo strumento come un meccanismo per calmierare i prezzi, ma l'uso immaginato dalla Commissione è limitato alle situazioni di emergenza. Le considerazioni sullo stoccaggio entreranno nella valutazione del rischio a livello regionale, ma l'appalto congiunto volontario deve comunque essere in linea con le regole di concorrenza dell'Ue.
Nella proposta di regolamento sul metano, c'è l'obbligo per i settori petrolifero, del gas e del carbone di misurare, segnalare e verificare le emissioni di metano, rilevare e riparare le perdite ed eliminare l'utilizzo di routine di sfiato e flaring. Per quanto riguarda le emissioni delle importazioni, la Commissione propone un approccio in due fasi. In primo luogo, gli importatori di combustibili fossili saranno tenuti a presentare informazioni su come i loro fornitori effettuano misurazioni, rendicontazioni, verifiche e mitigazione delle loro emissioni.
La Commissione stabilirà due strumenti di trasparenza che mostreranno le prestazioni e gli sforzi di riduzione dei paesi e delle società energetiche di tutto il mondo nel ridurre le loro emissioni di metano: un database, in cui i dati riportati dagli importatori e dagli operatori dell'Ue saranno resi pubblici; e uno strumento di monitoraggio globale via satellite.
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