Rispetto agli Stati Uniti, l'Unione Europea e la Cina affrontano il cambiamento climatico accelerando il passaggio alle energie rinnovabili. E' quanto si legge nel Rapporto Bei sugli investimenti economici 2021-22. Gli investimenti nei combustibili fossili nell'Unione europea sono diminuiti negli ultimi cinque anni e nel 2020 sono stati inferiori di circa un terzo rispetto agli investimenti totali nelle energie rinnovabili. Al contrario, gli investimenti nei combustibili fossili superano gli investimenti nelle rinnovabili negli Stati Uniti — sono due volte e mezzo più alti — mentre in Cina le due fonti di energia sono sostanzialmente bilanciate.
Il rapporto della Bei conferma che gli investimenti per ridurre le emissioni in percentuale del Pil sono rimasti stabili all'1,5% nell'Ue, la metà del livello della Cina e leggermente superiore a quello degli Stati Uniti.
Nell'Ue, gli investimenti nella mitigazione dei cambiamenti climatici sono aumentati di poco, dell'1,4% nel 2020, trainati soprattutto dall'efficienza energetica (+16%, per il consistente aumento della spesa per il riscaldamento elettrico e veicoli elettrici). Ma gli investimenti nelle tecnologie per le energie rinnovabili sono diminuiti del 7%. Una flessione simile si osserva negli investimenti nel settore dei trasporti (6,5%), nella silvicoltura (9%) e nella ricerca e sviluppo (3%). Il calo dei costi di capitale potrebbe spiegare in parte il calo degli investimenti nelle energie rinnovabili, ma il calo dei trasporti, della silvicoltura e della ricerca e sviluppo sembra derivare dalla pandemia.
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