"In febbraio la commissione presenterà il Chips Act per rafforzare la capacità di produzione dei microchip e includerà cambiamenti alle regole di aiuto di stato per creare fabbriche per la produzione in Ue". Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen intervenendo al WEF di Davos, aggiungendo che "la domanda per i semiconduttori nel mondo sta esplodendo, i microchip sono ovunque oggigiorno, non c'è economia digitale senza i microchip e la fabbisogno dell'Ue raddoppierà in dieci anni".
"Ecco perché dobbiamo alzare la posta in gioco quando si parla di produzione, non c'è tempo da perdere; entro il 2030 il 20% della produzione mondiale di microchip dovrà avvenire entro i confini europei", ha precisato, anche perché la fornitura di chip viene da una manciata di produttori esteri e l'Europa non può permettersi "questa dipendenza". Dunque il Chips Act europeo, la cui stesura è affidata al commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton. Secondo la presidente della Commissione, l'Europa è posizionata bene quando si tratta di "ricerca" e di "componentistica" per la creazione delle fabbriche dei chip. Quindi si tratta di avere una strategia in campo per aumentare la 'sovranità' europea in un settore così cruciale.
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Il Chip Act agirà su cinque punti chiave: "più produzione" localizzata in Ue, "leadership europea" nel design, migliorare "la 'cassetta degli attrezzi' necessaria a fronteggiare la penuria" di chip, sostegno alle piccole aziende "innovative" nonché un'ulteriore "modifica delle regole sugli aiuti di Stato" per sostenere la capacità produttiva.
Secondo quanto indicato in precedenza da Breton, la bozza del disegno di legge della Commissione europea sui microchip "è molto avanzata" e si punta a una sua pubblicazione "entro la metà di febbraio".
In fatto di tech e digitale, il calendario della Commissione europea prevede anche la presentazione della proposta sui principi cardine del Decennio Digitale il 26 gennaio. A svelare il piano sarà la vice presidente Ue, Margrethe Vestager, che sarà in sala stampa anche il 23 febbraio per il lancio del Data Act (inclusa la revisione della direttiva sui database).
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