I colloqui politici tra le istituzioni Ue (triloghi, in gergo) sul Digital Services Act (Dsa), il disegno di legge Ue che impone alle grandi piattaforme online come Google, Apple, Facebook e Amazon una maggiore responsabilità sul controllo e la moderazione dei contenuti, prenderanno il via il 31 gennaio. Tra gli altri, dovrebbero partecipare anche la vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, e il ministro francese per il digitale, Cédric O.
La scorsa settimana il testo ha incassato l'ok degli eurodeputati, che hanno votato la loro posizione per l'avvio dei negoziati con 530 voti favorevoli, 78 contrari e 80 astenuti. Tra le principali misure licenziate dagli eurodeputati vi sono la rimozione diretta dei contenuti illegali o nocivi, la responsabilità legale per le Big Tech nei confronti degli utenti, più opzioni per negare il consenso alla pubblicità mirata e una maggiore trasparenza sugli algoritmi.
Il secondo round di triloghi sul Digital Markets Act (Dma), invece, si terrà il 3 febbraio. La scorsa settimana, la proposta del Parlamento europeo di includere i browser web e gli assistenti virtuali nella categoria dei "servizi di piattaforma principali" come parte del disegno di legge ha ricevuto l'approvazione tecnica dai rappresentanti del Consiglio e della Commissione.
Il Dma, presentato dalla Commissione europea nel dicembre 2020, fa parte del pacchetto digitale insieme al Dsa e mira a frenare il potere di mercato di giganti della tecnologia come Google, Facebook, Apple e Amazon stabilendo una serie di divieti e obblighi ex ante per contrastare le pratiche sleali e la distorsione indebita del mercato. I negoziatori delle tre istituzioni hanno previsto il 29 marzo come termine provvisorio per trovare un accordo.
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