BRUXELLES - La copertura Ftth (Fiber-to-the-home) in Europa ha superato per la prima volta la soglia del 50% e quella del 5G è raddoppiata in un anno, raggiungendo il 62% dei cittadini. Ma questo non basta a recuperare il divario con gli Stati Uniti e le economie più avanzate, perciò serve un cambio di passo con "una forte azione politica per migliorare notevolmente il clima degli investimenti". E' la fotografia a luci e ombre delle tlc in Ue scattata da Etno, l'associazione europea degli operatori del settore.
Gli investimenti per la realizzazione delle reti di nuova generazione hanno raggiunto il record di 52,5 miliardi di euro nel 2020, in aumento rispetto ai 51,7 miliardi di euro nel 2019, riflettendo gli sforzi di investimento in fibra e 5G. Tuttavia, Etno evidenzia il ritardo rispetto alle economie maggiori, soprattutto per quanto riguarda il 5G. Pur essendo disponibile al 62% della popolazione, rappresenta solo il 2,8% del totale delle connessioni mobili, rispetto al 13,4% negli Stati Uniti e al 29,3% in Corea del Sud, dove anche la copertura raggiunge picchi superiori al 93%. E anche la quota degli abbonati in Europa è ancora bassa: appena il 7,4%, destinato - secondo le stime - a salire al 18% quest'anno.
"L'aumento degli investimenti nelle telecomunicazioni e la resilienza del settore sono auspicabili dal punto di vista della società e sono fondamentali per i piani europei di autonomia strategica", evidenziano gli operatori, auspicando anche un uso avveduto dei fondi del Recovery per spingere gli investimenti.
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