Inserire gas e nucleare nella tassonomia verde Ue potrebbe avere “un impatto negativo sia sulla credibilità che sull'utilità del quadro per gli investitori sostenibili, ostacolando così gli obiettivi stessi del Green Deal dell'Ue che sta cercando di sostenere”. E’ il punto di vista di Eurosif, la principale associazione europea per la promozione degli investimenti sostenibili e responsabili, sull’atto delegato sull’atto delegato complementare che stabilisce le condizioni alle quali nucleare e gas possono essere considerate fonti di energia sostenibile.
“È improbabile” che l'aggiunta di queste attività alla tassonomia dell'Ue come “attività di transizione cambi radicalmente le opinioni degli investitori istituzionali su questi settori e quindi si traduca in minori costi di finanziamento”, dice il segretario di Eurosif Victor van Hoorn in una nota. Al contrario, aggiunge si “invia un segnale sbagliato su quanto saranno rigorosi alcuni degli strumenti politici e normativi dell'Ue nell'allineamento degli obiettivi del Green Deal dell'Ue con le prove scientifiche disponibili”. Infine, il rischio indicato da Eurosif è la frammentazione. “E’ probabile – conclude van Hoorn – che vedremo diverse parti dei mercati finanziari fare usi diversi della tassonomia dell'Ue".
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